Monday, February 24, 2014

Pensiero.






Ci sono giorni in cui ti svegli e il sole è alto, brilla caldissimo in un cielo azzurro, che più azzurro non si può: niente nuvole, uccellini che cinguettano e sembra già primavera, anche se il calendario dell'iphone segna il 24 di Febbraio. E sorridi, perché hai passato uno splendido weekend coi tuoi amici a non far nulla, se non mangiare prelibatezze, dispersi per i monti: hai ancora la pancia piena, ma prima di rientrare a Milano decidi di riempirla ulteriormente perché sì, si vive una volta sola e tanto hai la ciclette a casa che ti aspetta e sai che ci darai dentro come non mai per disperdere le calorie di troppo che hai ingerito a suon di gnocchi alla ricotta salata e frittole venete. Quindi scorri un po' le ultime notizie di Facebook e ti salta all'occhio questa condivisione:

« Una maestra, dopo aver consegnato le schede di valutazione ai genitori, scrive queste riflessioni sul voto nella sua bacheca; "non sono stata capace i dire no. No ai voti Alla separazione dei bambini in base a quello che riescono a fare. A chiudere i bambini in un numero. Ad insegnare loro una matematica dell'essere, secondo la quale più il voto è alto più il bambino vale. Il voto corrompe. Il voto divide. Il voto classifica. Il voto separa. Il voto è il più subdolo disintegratore di una comunità. Il voto è brutale, premia e punisce, esalta ed umilia. Il voto sbaglia, nel momento che sancisce, inciampa nel variabile umano. Il voto dimentica da dove si viene. Il voto non è il volto. I voti fanno star male chi li mette e chi li riceve. Creano ansia, confronti, successi e fallimenti. I voti distruggono il piacere di scoprire e di imparare, ognuno con i propri tempi, facendo quel che può. I voti disturbano la crescita, l'autostima e la considerazione degli altri. I voti mietono vittime e creano presunzioni. I voti non si danno ai bambini. In particolare a quelli che non ce la fanno. La maestra lo sa bene, perciò è colpevole. Per non aver fatto obiezione di coscienza." »

E' qualcosa che mi ha fatto riflettere molto.
Avete mai visto il film "Che ne sarà di noi", di Giovanni Veronosi? Parla di un gruppo di ragazzi che, dopo aver affrontato il tanto temuto esame di maturità partono. Partono per un viaggio e durante questo viaggio scoprono cose, ampliano i loro pensieri, volenti o nolenti perché messi di fronte a realtà, sfide e persone diverse da quelle a cui sono abituati a confrontarsi.
Il personaggio di Silvio Muccino, a un certo punto chiede a Paolo, interpretato da Giuseppe Sanfelice: 
« Secondo te che materia manca a scuola? Non pensarci, rispondi così, su due piedi!»
« Pensare.»
« Hai ragione, Paolo. Pensiero! Sai quante cazzate in meno farebbero i ragazzi se si insegnasse loro a pensare? Due, tre, quattro ore a settimana di pensiero!»

Quante cazzate in meno faremmo se ci insegnassero a pensare?
Quante sofferenze ci risparmieremmo se ci facessero capire che non tutti sono bravi a fare le stesse cose, che non sono stupida perché non riesco a capire la matematica, semplicemente non fa per me. Non ci riesco. Io sono brava in altro.
Perché viviamo in una società in cui viene premiato chi riesce a studiare a memoria e non chi rielabora, dice la sua, espone le proprie idee?
Perché non ci soffermiamo a pensare, ogni tanto, invece di aprir bocca per far prendere aria ai polmoni? Perché "se lo mette lei", allora è figo, quando evidentemente è una porcheria? Perché, "se lo dice lui", allora è giusto? Perché "se lo fotografa quell'altro", allora è un genio?
Perché non abbiamo il coraggio di pensare veramente e di esporre i nostri pensieri, i nostri dubbi, le nostre opinioni? Perché, perché, perché.

E non rispondetemi se non avete commenti costruttivi, se vi limitate a lasciarmi messaggi perché almeno vi commento anche io il vostro Blog, e un commento in più è sempre bene accetto. No, cavolo: passate di qua solo se vi piace veramente quello che scrivo, quello che fotografo, quello che condivido, non solo perché io possa essere un numero aggiunto al vostro conteggio di visite mensili.
Non mi va, non mi piace come è diventato questo mondo.



There are days when you get up with the sun up in the blue sky, it shines, warm: without no clouds, the birds are singing and it seems spring already, even if the caldendar on your IPhone says "It's the 24th February". And you smile, because you had a wonderful week end with your friends doing nothing - eating all kind of yummi things, thruth to be told - on the italian mountains: you still have the full belly, but before you get back to Milan you decide to full it up a little bit more because, yes: you live only once and you still have the cyclette waiting for you at home, and you know that you're gonna work out a lot to lose the wieght that you have gaigned eating "gnocchi" with cheese and "frittole"! You look on your Facebook and you see: 

« A teacher, after giving the parents of her students the valutations of their children, writes some thoughts on her dashboard: "I couldn't say no. No to the rating, to the separation of the students based on what they can do. To classify the children with a number. To teach them a math of the being, which says that higher is the rating, higher is the worth of the child. The rating corrupts, the rating devides. The rating is the most sneaky destroyer of a comunity. The rating is brutal, it rewards and it punishes, it exalts and it humiliates. The rating is wrong when it establishes, it crowls in the possibility of the human being. The rating forgets where we are from. The rating is not the nature. The ratings make feel bad who assigne them and who recieve them. They build anxiety, confrontations, successes and failures. The ratings destroy the pleasure to discover and to learn, everyone with their time, making the best of their possibilities. The ratings disturb the grow, the self-esteeme and the relations with others. The ratings make losses and presumptions. We must not give ratings to children. Particularly the ones who can't take them. The teacher knows it well, so she is guilty of not making conscientious objector."» 

It is something that made me think a lot. 
Have you aver seen the movie "Che ne sarà di noi" of Giovanni Veronesi? It's about a young group of boys that after the high school, decide to leave. They leave for a journey that teach them a lot, they open their minds to new orizons, in front of the reality, and they become something else - someone else. They grow. The Silvio Muccino's character asks Paolo (Giuseppe Sanfelice): 
« In your opinion, what is the subject that is missing at school? Don't think about it, just answer!» 
« Thinking.» 
« You're right Paolo! The thinking! Think about how many idiot things the younger wouldn't do if the school would teach them to think? Two, three, four hours per week of Thinking!» 

How many idiot things we wouldn't do if we were taught to think? How many sufferings we would avoid if they would make us understand that not everybody is good doing everything, that I'm not stupid if I don't understand math: it doesn't fit me, simply as that. I can't. I'm good in other things! Why we live in a society that rewards who can study - by memory - and not who can understand, takse the chance and tells what's on his mind? Why we can't think once in a while, instead of talk nosenses? Why "she wears it, than it's cool", even if is rubbish? Why "he tells it, than it's right"? Why "he shoot it, than is a genious"? Why we don't have the courage of think, truly think, and of speak about our thoughts, our doubts, our opninions? Why, why, why. You don't have to answer if you don't have something to say, if you are here to find a sponsor this is not your place. No, you stay here only if you really like what I write about, what I picture and what I share! I don't like it, I don't like the world as it became.

Tuesday, February 18, 2014

True dreams ~






Ci sono giornate splendide in cui l'azzurro del cielo risalta il rosso dei miei capelli. E' frivolo, lo so, un po' sciocco senza dubbio, ma mi piace molto l'idea che il mio colore preferito faccia da cornice perfetta alla mia zazzera. E adoro giocare con gli accessori ironici! Gli anelli " O M G " - Oh my God! - li ho amati dal primo momento che li ho visti. Così come l'ear cuff "True Dreams": non sono magnifiche le piccole cose che ci mettono di buon umore?

There's some beautiful days in which the blue of the sky highlights the red of my hair. It's frivolous, I know, a little bit silly above all, but I really like the idea that my favourite color would frame my mophead! And I like to play with ironic accessories, too. The " M G" rings - Oh my God! _ I like them from the very first time I saw them. As for the "True Dreams" earcuff: isn't so beautiful this pretty little things that makes us happy?




Friday, February 14, 2014

Valentine ~ lipstick.

Una bocca un po' diversa dal solito? 
Utilizzate il rosso per il labbro inferiore e l'arancio per il superiore!
A different mouth from your daily routine? 
Use red lipstick for lower lip and the orange for the top lip!





Francamente non ho nulla contro una festa che commercializza il cioccolato e che ci invita ad abbuffarci di questo fantastico nettare in tutte le sue forme: cioccolatini solidi, ripieni, praline, torte, pasticcini, brioches, cioccolata calda, o utilizzato per una cena a base di cacao - mai visto Chocolat? Penso che chi demonizza San Valentino sia semplicemente una persona molto sola, cinica. Sì, è commerciale, sì, si è perso il vero valore della festività che, forse, non si è mai realmente saputo. Ma ci sono persone che non sono in grado di esprimere i propri sentimenti se non grazie a una "scusa" banale come la festa degli innamorati. Ci sono gli "stitici di sentimentalismi", come me, che non sono in grado di dire "ti voglio bene", o "ti amo", che non sono capaci di dimostrarlo con un caldo abbraccio e che si appoggiano a queste festicciole per poter dimostrare alle persone che si amano, quanto le si amano. Quindi, tirando un attimo le somme: cioccolato, amore, regalini. Ora: che c'è di male?
La vita è una sola, take it easy e parla la dea del cinismo, colei che ha fatto dell'ironia il suo biglietto da visita e della polemica il suo cibo quotidiano. Non mi sono ammorbidita, o forse un po' sì, andando avanti con gli anni mi sono resa conto che affrontare la vita con una smorfia di disprezzo in faccia fa venire le rughe. Sì, le rughe, quei brutti solchi sulla pelle che rovinano i nostri bei visini. Quindi: sorridere - con moderazione! - godersi le piccole cose - il cioccolato! - e buon San Valentino a tutti.

Frankly, I have nothing against a festivity that sells chocolate and that pushs you to eat a large amount of it in all his tastes and shapes: solid chocolates, fillings, chocolates, cakes, pastries, croissants, hot chocolate or simply used to make a dinner full of it - have you ever seen "Chocolat"? I think that the one who demonizes Valentine's Day is just a very lonely person, cynical. Yes, it is commercial. And yes maybe we lost the true meaning of this festivity... or maybe we never really knew. But there are people who are not able to express their feelings, except in a festivity trivial like this one. There are "the sentimentally constipated", like me, who are not able to say "I love you", who are not able to prove it with a warm embrace and that use this festivity to show people how much they love them. So, taking a sum: chocolate, love, gift. What's the matter? Life is one, take it easy... and it is speaking the goddess of cynicism, who use irony and polemics like bread and butter. Maybe I got a little softer, but as time goes by, I realized that facing life with a grimace of contempt in the face makes me wrinkles. Yes, wrinkles, the ugly furrows on the skin that ruin our beautiful little faces.
So: Smile - with moderation! - Enjoy the little things - chocolate! - And Happy Valentine's Day to all.




Wednesday, February 12, 2014

Zazzà!



Questo look mi fa troppo venire in mente l'ispettore Zenigata di Lupin! A voi no?
Chi non si perdeva una puntata di Lupin, come me, quando andavamo alle medie o alle superiori?
Quelli sì che erano cartoni animati.
Ps: quanto sono carine le mie Superga borchiate?
*-* Adoro!

This look make me think to Detective Zenigata from Lupin the third a lot! Don't you? 
Who never missed an episode of Lupin, like me, when we went to school? 
Those were cartoons.
Ps: how cute are my studded Superga*-* Love it!





Monday, February 10, 2014

Monday with ~ BlackMilk clothing.

Quando entri sul sito di BlackMilk clothing e schiacci il pulsante della sezione “about”, l’intro è questo: “quindi volete conoscere la storia dietro a Black Milk, huh? Siete pronti? E’ in parte thriller, in parte un’avventura, con una pizzico di horror! E’ piuttosto intenso. Se volete veramente sapere che cosa è successo, molto bene - prendere una tazza di caffè e un sacchetto di patatine, mettetevi comodi su una bella sedia e vi dirò l’epico racconto che è .. la saga di Black Milk”. 
Non vi farò un riassunto di quello che segue, perché secondo me vale la pena di digitare www.blackmilkclothing.com e scoprirlo da soli, che la storia di questo brand e dell’ideatore, James Lillis, è davvero una “favola moderna” e non è mio compito svelarvi come si è svolta, soprattutto quand’essa è egregiamente raccontata dallo stesso James nella pagina online dei suoi favolosi prodotti. Io posso solo dirvi che favolosi lo sono davvero: non ho mai provato un paio di leggings più comodi, che esaltassero così bene la mia figura e che rendessero giustizia alle mie gambe toniche da ex cavallerizza, sì, ma ormai ben più cicciottose di quando facevo quotidianamente sport. E vi posso rivelare che quando ricevete l’email di conferma del vostro ordine, non si tratta di una sterile comunicazione digitale qualunque, no: anche qui, c’è una storiella, raccontata con simpatia e ironia e che mi fa sempre ridere. E le gonne? Gli abiti? Le collezioni speciali? Domani sarà online la collezione Batman e mi mangio le mani perché so di non potermi permettere alcun pezzo al momento, per questo ho deciso di dedicare il “Monday with” a  BlackMilk, perché magari qualche mio lettore o lettrice potrà innamorarsi quanto me di questi prodotti e mi farà sognare con qualche outfit worn in Italy, made in Australia!

When you enter the BlackMilk clothing site and push the "About" botton, the intro is like this: so you want to know the story behind Black Milk, huh? Are you sure you’re ready for it? It is part thriller, part adventure, with a little dash of horror thrown in. It’s pretty intense. If you really want to know how it happened, very well - grab yourself a cup of coffee and a bag of chips, settle into a nice comfy chair and I'll tell you the epic tale that is…the Black Milk saga.
I don't want to resume you what's next, because in my opinion it's worth to digit www.blackmilkclothing.com and discover it by yourself; this brand's and it's creator's history, James Lillis, it's a real modern fairy tales and it's not my job revealing you how it goes by, most of all because it's really well telling by James himself in his fabulous product online page. I can only tell you they are really fabulous: I haven't even try leggings so comfy, that will enhance my figure so well and that doing justice to my tonic ex horse rider's legs, now a little bit fleshy than once. And I can reveal you that when you receive your order confirmation it's not a simple anche clear email: there's a story tell with fun and it always give me a laugh! And what about their skirts? The vests? Special collections? Tomorrow new Batman collection will be online and I can even think that I can't buy a sigle piece at the moment. So I decided to dedicate my "Monday with" to BlackMilk, because maybe some of my follower could fall in love with this products and make me dream with some "worn in Italy, made in Australia" outfit!






Thursday, February 6, 2014

Urban wild ~


« E allora corro, mi nascondo e mi faccio a pezzi: ricomincio con un nome nuovo di zecca e occhi che vedono nell’infinito. Scomparirò: te l’ho detto una volta e lo dirò di nuovo, voglio che il mio messaggio sia letto chiaramente. Ti mostrerò la strada, la strada che sto percorrendo e allora corro, mi nascondo e mi faccio a pezzi: ricomincio con un nome nuovo di zecca e occhi che vedono nell’infinito. C’ero quasi, ancora un momento e sarei passato nell’oscurità. Non hai mai la sensazione di essere sparito? Ti mostrerò la strada, la strada che sto percorrendo: e allora corro ... ricomincio, con un nome nuovo di zecca. Con un nome nuovo di zecca. E occhi che vedono nell’infinito. Scomparirò.»

« So I run, hide and tear myself up: I'll start again with a brand new name and eyes that see into infinity. I will disappear, I told you once and I'll say it again: I want my message read clear, I'll show you the way, the way I'm going. I'll show you the way, the way I'm going and eyes that see into infinity. I was there almost, for a moment, and I would pass in the dark. You never have the feeling of being gone?  I'll show you the way, the way I'm going: and so I run ... I'll start again with a brand new name. With a brand new name. And eyes that see into infinity. I will disappear.»








Tuesday, February 4, 2014

Monday with ~ Nina Ricci.


 Nina Ricci Fall 2009 RTW





Lo so, è martedì, ma ieri è stata una giornata piuttosto intensa e arrivata a casa non avevo minimamente voglia di mettermi al computer! Vogliatemi ugualmente bene <3 Oggi vi parlo di Nina Ricci: personalmente sono innamorata di questa collazione risalente al 2009! Scavo un po' nel passato della maison, ma vi mostro anche qualcosa del presente, don't worry! Nina Ricci è un brand parigino, fondato da Maria "NinaRicci e dal figlio Robert, nel lontano 1932. Al momento il direttore creativo della maison è Peter Copping, tuttavia dalla morte della fondatrice sono passati diversi artisti dalla poltrona del capo. Nina Ricci creava abiti raffinati e romantici, amava drappeggiare i tessuti direttamente sui manichini così da poter manipolare al meglio i materiali ed esaltare al massimo la silhouette femminile. Credo che le collezioni degli ultimi anni rispecchino al meglio i valori di Nina, seppur i capi si siano indubbiamente modernizzati per potersi adattare ai nostri gusti. Ogni donna amerebbe indossare uno di questi capi. No?

I know it's Tuesday, but yesterday was a pretty intense day and when I got back home I had not the slightest desire to turn on the computer! Love me anyway <3 Today we'll speak of Nina Ricci: I personally am in love with this collection dating back to 2009! I digged a bit in the past of the house, but I'll show you something of the present, do not worry! Nina Ricci is a Parisian brand, founded by Maria "Nina" Ricci and her son Robert, in 1932. At the moment the house's creative director is Peter Copping, however, by the death of the founder there have been several artists from the chair of the head. Nina Ricci created elegant and romantic dresses, loved draping fabrics directly on the mannequin so you can manipulate the best materials and bring out the best feminine silhouette. I think the collections of recent years reflect the best values of Nina, every woman would love to wear one of these leaders. No?



 Nina Ricci Fall 2013 RTW






vie en rose 

Saturday, February 1, 2014

Stripes ~


Combinare una gonna a ruota a righe bianche e nere a una t-shirt a maniche lunghe anch'essa a righe e renderle magicamente un pezzo unico! Acquisti fatti a caso, in luoghi e tempi diversi, che poi si rivelano esser perfetti l'un con l'altro. Flebili raggi di sole durati poche ore prima della "nevicata" milanese - ovvero un'accozzaglia d'acqua ghiacciata. In questi giorni fa davvero, davvero freddo ... uff.  E' arrivato finalmente l'inverno? >:

Matching a striped black and white flared skirt and a long sleeves stripes t-shirt and making them an unique piece! I bought them in different places and time, but they seem perfect togheter. Feeble rays of the sun before the milanese snow - alias iced water. In these days it's really really cold outside... uff. Has winter finally arrived? >:


LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...